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LA NOSTRA SCOMPARSA

Maurizio Ricci

LA NOSTRA SCOMPARSA

Se solo sapessi
che parte di cuore ho donato a te
quando ancora
la calda estate tratteneva settembre
per i polsi in pioggia.
Vedendoti da lontano
io a te caricai il peso della mia anima silente
e poi da vicino
ripresi il sangue raggrumato dal tuo corpo dolente.
Se solo tu potessi sapere
con che pazzia la felicità mia
ha spazzato in un attimo via
tutto il male che ci seguiva da secoli.
E con le mani strette dal nostro ardore,
ho salvato gli occhi tuoi dalle genti
squarciando in verticale l'inferno
per soffiare su di loro tutto il mio amore.
Breve e distratto, questo tempo nostro,

come il salto di un gatto...
Resta la ciotola mezza piena
all'angolo della chiesa sconsacrata da noi.
E quei sorrisi lenti sulle nostre labbra
lasciati sul tavolo di un caffè
ridono ancora dei nostri timidi sguardi.

Ed ora la vita si avvicina portandosi il ricordo.

Guarda la luna,
ha smesso di esser Luna.
E la Terra dietro il Sole
fa finta di girare.
Adesso anche le Poesia
non ha più voce per parlare.